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mercoledì 28 settembre la Conferenza dei Servizi svoltasi presso la Provincia di Pisa ha bocciato il progetto di "pirogassificatore" della ditta Waste Recycling. A questo proposito riceviamo e pubblichiamo integralmente il comunicato stampa del Comitato Antinquinamento di Castelfranco ( 3 ottobre 2011)
La tanto attesa conferenza dei servizi che doveva decretare la fine della questione “inceneritore-pirogassificatore” di Castelfranco, ha lasciato ancora una porta aperta.
Mentre da una parte non possiamo che gioire perché la maggioranza ha detto NO, veniamo a conoscenza che due istituzioni che dovrebbero essere dalla parte della salute dei cittadini: USL e ARPAT hanno detto che per loro la cosa si potrebbe anche fare.
La ditta Waste ha già dichiarato che farà ricorso alla legge regionale 35/2011 approvata nell’agosto scorso, si potrebbe anche sospettare che in breve tempo riavremo a che fare con un nuovo pirogassificatore, perché questa volta approvato definitivamente dalla regione toscana.
Si sorpasserebbe così la grande manifestazione di piazza, le 4.200 firme di dissenso raccolte, il soldi spesi nel percorso di partecipazione, il sindaco, la giunta, il consiglio comunale di Castelfranco, la provincia di Pisa, la conferenza dei servizi e tutto in barba alla volontà espressa dai cittadini!
Il business vince sempre, ma noi non siamo scemi e lotteremo finché il pirogassificatore non sarà definitivamente bocciato!
Un’altra notizia ci inquieta molto, ed è in contemporanea alla realizzazione di altre mostruosità, come il fotovoltaico a San Miniato, la richiesta di sperimentazione a Ponte a Egola e San Romano e per ultimo ma forse il più pericoloso di tutti, il “tubone” che impegnerà ulteriormente i depuratori di Santa Croce e San Romano e che porterà sicuramente altro inquinamento.
Tutto questo, (sarà un caso?) coincide con la diminuzione del personale dell’ARPAT di San Romano che tanto ha fatto per la salvaguardia del nostro territorio e della salute pubblica.
Mentre nella finanziaria recentemente approvata dal governo non c’è traccia di riduzione del finanziamento, è evidente che questa è una decisione politica locale, provinciale o regionale.
Non solo, sono infatti personalmente a conoscenza di persone che, lungo la costa di Montefalcone, si sono sentite male e hanno fatto ricorso al medico ed al pronto soccorso ed il tutto potrebbe denotare anche un peggioramento dell'Ambiente da tenere sotto occhio.
L’ARPAT da sempre fa un lavoro di prevenzione, di salvaguardia della salute, monitorizza giornalmente i punti più critici del territorio e la diminuzione del personale qualificato ci trova fortemente contrari e ci pone di fronte ad una terrificante domanda: Non sarà che i così detti poteri forti vogliono far diminuire i controlli per fare di questo territorio ciò che vogliono?
Per il Comitato Antinquinamento di Castelfranco di Sotto, Aurora Rossi
riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa dei Comitati dell'Alta Valdera del 28 settembre 2011
Ampliamento della discarica di Legoli: perché i verbali sono top secret?
Il Comitato Tutela Ambientale Alta Valdera, denuncia il fatto che, con grave atto di mancanza di trasparenza, la Provincia di Pisa nega l’accesso ai verbali relativi alla Conferenza dei Servizi del 27 giugno sulla procedura di VIA per il mega ampliamento della discarica di Legoli. La cosa grave è che si tratta di una pratica ricorrente da parte della Provincia, dato che la stessa negazione è stata pronunciata anche per la discarica di Gello.
Nonostante la richiesta di accesso ai verbali sia stata formulata in ottemperanza alle norme vigenti, che prescrivono l’obbligo di informare, in modo congruo e adeguato, le popolazioni interessate sullo stato di avanzamento delle procedure relative ad opere che impattano in modo forte sulla salute e sulla vita dei cittadini residenti, la Provincia di Pisa continua a tenere sotto chiave tutta la documentazione. E’ questa la trasparenza della Provincia ? I cittadini non devono sapere nulla?
Vogliamo sottolineare non solo la gravità dell’atteggiamento dell’Amministrazione Provinciale, ma anche la palese contraddizione esistente tra l’attivazione sul territorio di processi partecipativi, come nel caso di Valdera 2020, che prescrivono il coinvolgimento dei cittadini nelle scelte di importanza strategica che riguardano il territorio, e questo tipo di pratiche criptiche, espressione di una mentalità politico/amministrativa del passato. Il futuro va verso la condivisione delle scelte!
I cittadini hanno il diritto di sapere quale è lo stato dell’iter decisionale in corso, prima che questo venga formalmente chiuso. Devono avere la possibilità di adire tutti gli strumenti legittimi per far valere il proprio punto di vista nei confronti degli enti amministrativi preposti alla loro tutela. Non ci si può celare dietro paraventi tipo: “l’istruttoria è ancora in corso”.
Comitato Tutela Ambientale Alta Valdera
Comitato Emergenze Ambientali Legoli
Movimento Tutela Ambiente e Territorio Montefoscoli
A Capannori per questo appuntamento della massima importanza convergeranno non solo tra le più importanti esperienze amministrative ed associative impegnate nella diffusione delle "buone pratiche" verso rifiuti zero ma anche delegazioni internazionali provenienti da Paesi e realtà molto avanzate nella attuazione dei 10 passi verso rifiuti zero e della sostenibilità e giustizia ambientale più in generale.
Le persone che compongono queste delegazioni rappresentano senza dubbio e non solo nei loro contesti percorsi di primaria importanza nella crescente "presa" che il Movimento Zero Waste sta facendo registrare a livello internazionale.
Per saperne di più scarica il programma del convegno o visita il sito del Centro di Ricerca per Rifiuti Zero di Capannori
Comunicato Stampa del Coordinamento Gestione Corretta Rifiuti Valdera -23 settembre 2011
Il Coordinamento Gestione Corretta Rifiuti Valdera (CGCRV), a distanza di mesi dalla Conferenza dei Servizi relativa all’ampliamento della discarica di Gello, dopo molteplici richieste formali alla Provincia di Pisa, mai soddisfatte, denuncia la mancata pubblicazione del verbale dal quale si dovrebbero evincere le decisioni prese in merito al progetto.
Il CGCRV, richiesto ufficialmente il documento all’ente provinciale, si è visto rispondere “picche” alla richiesta di pubblicizzazione del verbale della Conferenza dei Servizi del 23/06/2011. Allo stato attuale dunque i cittadini non sanno nulla rispetto all’avanzamento dell’autorizzazione della terza discarica di Gello. Una tale volontà di non pubblicare e, quindi, nascondere lo stato della procedura appare ancor più grave se si pensa che ECOFOR, la società che vuole realizzare questa terza montagna di rifiuti, è a maggioranza pubblica, proprietà dei Comuni, istituzioni che dovrebbero fare della trasparenza il loro principio di governo.
Il non pubblicare i verbali delle Conferenze dei Servizi sta diventando tra l’altro una cattiva abitudine per molti progetti di cui si attende autorizzazione: la Provincia di Pisa risponde che i procedimenti non sono ancora conclusi e quindi non rende pubblici i verbali. Il CGCRV contesta fortemente questo assurdo atteggiamento che non permette ai cittadini di avere ben chiaro lo stato dell’iter autorizzativo di progetti che riguardano direttamente il loro territorio. Cosa ci stanno nascondendo? Perché i politici si riempiono la bocca con inutili processi partecipativi e poi non fanno nemmeno la cosa più semplice, ossia rendere pubblici gli atti ai loro cittadini? Appare chiaro che dietro questa scelta ci sia la volontà di escludere i cittadini dall’iter autorizzativo, mettendoli di fronte al fatto compiuto. Addirittura non è mai stata data risposta nemmeno alle osservazioni tecniche che il CGCRV ha presentato in più occasioni alla Provincia.
A tale mancanza di trasparenza degli atti, in questi giorni si somma l’avvio dei lavori presso il 3° lotto dove dovrebbe avere sede la nuova discarica non ancora autorizzata: nessuna informazione è stata condivisa con la popolazione né dalla Provincia, né tantomeno dal Comune di Pontedera; inoltre, documentato in un video, abbiano notato che non è stato nemmeno apposto in corrispondenza del cantiere il cartello informativo obbligatorio di inizio lavori. Siamo comunque riusciti a trovare e consultare la Dichiarazione di Inizio Attività (D.I.A.) depositata da ECOFOR in Comune a Pontedera, ossia un documento estremamente scarno nei contenuti con una brevissima descrizione dei lavori che verranno eseguiti: scavo di 75.000 metri cubi di terra per ricoprire la porzione di discarica esaurita. Ci chiediamo: come mai lo scavo viene effettuato esattamente dove dovrebbe sorgere il terzo lotto non ancora autorizzato? Come giustificare la presenza in cantiere di materiale edile (tubazioni, zanelle e altro materiale prefabbricato) non in relazione con i lavori di scavo dichiarati in D.I.A.? Quanto detto fino ad ora è ancor più grave se si considera la natura del progetto: una discarica da 1.400.000 metri cubi, costruita accanto ad altre discariche mai bonificate che, da decenni, non si sa cosa contengano, con possibili gravi conseguenze sia ambientali che sanitarie.
Il CGCRV esige la pubblicazione dei verbali delle Conferenze dei Servizi come atto di indispensabile trasparenza delle istituzioni nei confronti dei cittadini che rappresentano.
Coordinamento Gestione Corretta Rifiuti Valdera
Dopo mesi di silenzio da qualche settimana si è tornati a parlare dei grossi problemi causati dallo smaltimento del car-fluff (il residuo estremamente eterogeneo proveniente dalla rottamazione degli autoveicoli).
Poiché la normativa italiana classifica tale materiale come rifiuto pericoloso, di fatto sarebbe proibito il suo stoccaggio nella discarica di Gello di Pontedera, che è autorizzata per rifiuti non pericolosi. La Provincia di Pisa ha però ugualmente consentito lo smaltimento nella discarica Ecofor del car-fluff dell’azienda Ecoacciai di Pontedera, derogando dalla normativa con un provvedimento “ad hoc” e minacciando problemi occupazionali in mancanza di un simile provvedimento.
Una politica lungimirante avrebbe dovuto prevenire il problema, non limitandosi a prendere atto di una nuova situazione di emergenza annunciata e trovando “soluzioni all’italiana”. Vale la pena ricordare che la comunità europea emanò già nel 2000 una direttiva ben precisa, in cui imponeva scadenze ed indicava le modalità di trattamento per il car-fluff: dal 2006 ed entro il 1 gennaio 2015, per tutti i veicoli fuori uso la percentuale di reimpiego e riciclaggio dovrà essere almeno dell'85 % del peso medio del veicolo ed entro la stessa data la percentuale di reimpiego e recupero dovrà essere almeno il 95% del peso medio del veicolo.
In seguito a questa direttiva varie aziende europee hanno iniziato a costruire stabilimenti proprio per recuperare e riciclare materia dal car-fluff e questo sta avvenendo in Belgio, Austria, Germania, Olanda ecc.
Aziende come la Volkswagen hanno avviato partnership per mettere in pratica la responsabilità estesa del produttore; ed in Italia ? In Italia si preferisce andare contro-corrente, sostenendo ed incoraggiando politicamente la costruzione di pericolosi impianti per l’incenerimento del car-fluff, o consentendone lo smaltimento in discarica ad un prezzo irrisorio, falsando il mercato, svendendo il nostro territorio e mettendo in difficoltà quelle poche aziende che hanno investito proprio nel trattamento corretto di questo materiale pericoloso.
Questa politica di costante emergenza dove potrà portare aziende come la Ecoacciai, gli operai e noi cittadini? La gestione corretta dei rifiuti deve essere un’opportunità per uscire dalla crisi, i politici devono invertire la rotta.
riportiamo integralmente il comunicato stampa emesso il 27 luglio 2011 congiuntamente da Comitato Tutela Ambientale Alta Valdera, Comitato Emergenze Ambientali Legoli Alta Valdera e Movimento Tutela Ambiente e Territorio di Montefoscoli
Non sappiamo con certezza se la discarica di Legoli in questi venticinque anni di attività abbia comportato un aumento di patologie fra gli abitanti perché non è mai stato fatto uno studio epidemiologico né una VIS (Valutazione di Impatto Sanitario).
Non sappiamo con certezza se la sperimentazione del dissociatore molecolare abbia comportato dei rischi per la popolazione perché i dati relativi non sono mai stati resi pubblici.
Una cosa tuttavia la sappiamo con certezza: gli abitanti di Legoli sono esasperati perché da più di vent’anni convivono con puzza, gabbiani e altre problematiche come ad esempio il deprezzamento delle loro abitazioni, e la prospettiva di avere un ampliamento di 4.5 milioni di mc non fa che aggiungere esasperazione ad una situazione già abbondantemente satura. Un’altra cosa è certa: non sono stati i comitati a creare questo problema, noi stiamo cercando di dare un modesto contributo alla sua soluzione.
lunedì 25 luglio
FIACCOLATA contro l'ampliamento della discarica di Legoli
partenza ore 21 da Piazza del Carmine, a Peccioli
conclusione in Piazza del Popolo
a Peccioli sta per succedere qualcosa che avrà un impatto negativo sull'ambiente della nostra zona,
sull'economia turistica ed agricola di qualità per i prossimi decenni.
E tu sei d'accordo?
Movimento Tutela Ambiente e Territorio Montefoscoli
Comitato Emergenze Ambientali Legoli Alta Valdera
Comitato Tutela Ambientale Alta Valdera
volantino di invito
mercoledì 20 Luglio 2011 alle ore 21,15
in Piazza Nova a Fabbrica di Peccioli
il Comitato Tutela Ambientale Alta Valdera
organizza un
incontro pubblico informativo:
* ampliamento della discarica di Legoli
* quali alternative sono oggi praticabili
giovedì 21 luglio 2011 alle ore 21,30
presso lo Spazio verde "Il Campino"
in via delle Calende 79 a Gello (Pontedera)
ASSEMBLEA PUBBLICA INFORMATIVA
sul progetto di nuova discarica a Pontedera
parleremo del progetto di nuova discarica di Gello, di altri impianti previsti anche in altri Comuni della zona,
ma soprattutto delle alternative
volantino di invito
Coordinamento Gestione Corretta Rifiuti Valdera