L’agenzia per la protezione ambientale scozzese SEPA, l’equivalente della nostra ARPAT, ha fornito al Coordinamento Gestione Corretta Rifiuti Valdera il suo 4° rapporto sull’inceneritore di Dumfries, l’impianto realizzato in Scozia referenza industriale di quello che ECOFOR vorrebbe realizzare a Gello di Pontedera, dal quale risulta che ad Ottobre 2010 il “dissociatore molecolare” ha superato di ben 39 volte i limiti di emissioni di mercurio e del 20% di diossine e furani.
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Nel 2010 l’impianto di Dumfries ha lavorato per 3.500 ore sulle 8.000 ore previste, incenerendo appena 10.000 tonnellate sulle 60.000 tonnellate previste, non potendo far funzionare correttamente il sistema di rimozione delle ceneri dalle camere di gassificazione e non riuscendo mai a produrre energia elettrica a causa di un grave problema di progettazione. Per quanto riguarda le emissioni in atmosfera, la SEPA non ha avuto la possibilità di valutare la concentrazione di metalli a causa di problemi tecnici avuti dal gestore dell’impianto e, sia a novembre che a dicembre 2010, non ha potuto prelevare campioni di suolo da esaminare a causa della presenza di ghiaccio. Ad ottobre 2010 è stata però riscontrata la presenza nell’ambiente di tutti i tipici elementi inquinanti prodotti dagli inceneritori ed i risultati di tali esami certificano il superamento dei valori massimi di mercurio (1.95 mg/m3 contro un limite massimo di 0.05 mg/m3) e di diossine/furani (0.12 ng/m3contro un limite massimo di 0.1 ng/m3) dando ancora più valore alla preoccupata lettera dei 165 medici della Valdera pubblicata pochi giorni fa.
Come è noto, sia il mercurio che le diossine ed i furani sono sostanze estremamente tossiche e bioaccumulanti. Il mercurio ha effetti negativi sullo sviluppo neurologico, sul sistema cardiovascolare, sul sistema immunitario e sull’apparato riproduttivo oltre a ritardare l’attività microbiologica dei suoli, è persistente e, nell'ambiente, può trasformarsi in metilmercurio, la forma più tossica di questa sostanza. Le diossine ed i furani sono sostanze estremamente cancerogene e mutagene per l'organismo umano, causano danni al sistema immunitario, al sistema riproduttivo, all’apparato ormonale. Fra le principali malattie causate da tali inquinanti si evidenziano i tumori al fegato, alla laringe, sarcomi ai tessuti molli, cancro ai polmoni e le neoplasie infantili il cui rischio è statisticamente significativo per i bambini nati entro 1 Km dalla fonte di emissione.
Alla luce dei nuovi dati non possiamo che ribadire, con ancor più forza, la nostra contrarietà al progetto di un inceneritore e di un’altra discarica proposto da Ecofor, evidenziando l’estremo rischio sanitario oltre che economico. Non è chiaro poi che senso possa avere avviare, come dichiarato recentemente, una nuova sperimentazione di tale inceneritore a Peccioli quando ne esiste già uno in Scozia che non solo non funziona ma emette anche mercurio, diossine e furani fuori dai limiti di legge oltre, come si può immaginare, ad aver portato all’azienda scozzese che gestisce l’impianto grossi problemi economici dovuti ai mancati introiti conseguenti ai problemi tecnici. Semplicemente il progetto di ECOFOR va ritirato, fermando la procedura di VIA attualmente “congelata” in Provincia.
Il CGCRV ha proposto un documento dove si elencano possibili alternative per una gestione corretta dei rifiuti, che va nella direzione indicata dall’Europa di ridurre, riutilizzare e riciclare prima di bruciare o addirittura sotterrare i rifiuti. Siamo ancora una volta disponibili a valutarle insieme ai soggetti istituzionali e alle imprese del territorio, per non restare ancorati al passato e guardare al futuro, per trattare le quantità di rifiuti generate dalla Provincia di Pisa creando nuovi posti di lavoro ad un costo decisamente inferiore ai 44 milioni di Euro necessari per l’inceneritore e ai 20 milioni per la discarica in progetto.
Coordinamento Gestione Corretta Rifiuti Valdera