Comunicato Stampa CGCR Valdera: dimissioni dal processo partecipativo di Castelfranco di Sotto


Lunedì 10 gennaio si è svolta la seconda riunione del tavolo dei garanti per il processo partecipativo relativo all'inceneritore di Castelfranco di Sotto. A seguito delle questioni emerse in quella sede il CGCR Valdera ha ritenuto doveroso ritirare il proprio rappresentante, dovendo constatare che quello che doveva essere un momento di democrazia e partecipazione dei cittadini alle decisioni che li riguardano, altro non è che un tentativo di costruire artificialmente il consenso intorno ad un impianto inutile, costoso e soprattutto dannoso per la salute della popolazione e dei bambini in particolare.
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Ma cerchiamo di ricostruire i fatti.
Visto che la legge italiana (108/2001; Dlgs 195/2005; Dlgs 205/2010) definisce la gestione dei rifiuti come argomento di interesse pubblico e garantisce, almeno in linea di principio, il diritto all'informazione e alla trasparenza, la rappresentanza del CGCR Valdera aveva chiesto che tutte le sedute del tavolo dei garanti, della giuria dei cittadini, del tavolo tecnico e di qualsivoglia altro organo funzionale al percorso partecipativo fossero aperte alla cittadinanza (anche senza diritto di parola) e integralmente videoriprese e messe a disposizione della collettività, anche tramite l'utilizzo della rete internet.
Nessun compromesso poteva essere raggiunto su questo argomento, dal momento che la trasparenza o è totale, oppure non esiste, e che per noi la trasparenza costituisce una condizione “sine qua non” per ogni cosa.
Non ha senso che le sedute (e solo quelle del tavolo dei garanti) vengano registrate solo in audio, ma che rimangano a porte chiuse, in quanto non sarebbe possibile attraverso una registrazione audio, risalire all'autore di un determinato intervento. Non ha senso che siano ripresi in video solo gli interventi “tecnici” del tavolo tecnico. Chi stabilisce quali saranno gli interventi da riprendere e quali no? In base a cosa? In definitiva questo percorso partecipativo è partito male (calato dall'alto, senza consultazione preventiva dei cittadini, assegnato arbitrariamente ad una azienda senza fare un bando) e sta continuando peggio, come abbiamo visto.
Potremmo fare decine di esempi, ma per ovvi motivi di spazio, preferiamo citare solo questi, a testimonianza del fatto che la decisione del CGCR Valdera, anche se sofferta, è l'unica possibile di fronte all'arroganza con la quale viene gestito questo percorso, che anziché' essere “partecipativo” diventa “esclusivo”, perché' di fatto tende ad escludere progressivamente i cittadini dai meccanismi decisionali, tentando tuttavia di dargli una parvenza di democrazia attraverso la presenza dei Comitati spontanei.
Il Coordinamento non è più disponibile ad appoggiare con la presenza di un suo rappresentante un processo nato nella proposta del Comune di Castelfranco forse con l’intenzione di essere partecipativo ma non più tale, dove l’unico pubblico ammesso a presenziare a tutte le sedute non sono i cittadini, ma il rappresentante della Waste Recycling, l’azienda che vorrebbe costruire l’inceneritore. Pertanto il CGCR continuerà ad opporsi al progetto di incenerimento dall'esterno, attraverso tutti gli strumenti che la legge e la democrazia (quella vera) concedono, informando in numerose assemblee pubbliche, proponendo le alternative e manifestando. A tal proposito comunichiamo ai cittadini che sabato 29 gennaio manifesteremo proprio a Castelfranco di Sotto per far sentire la nostra voce contro l'incenerimento dei rifiuti e per dire che i cittadini vogliono partecipare davvero, non solo quando qualcuno finge di concederglielo.

Coordinamento Gestione Corretta Rifiuti Valdera



Articolo tratto da: Coordinamento Gestione Corretta Rifiuti Valdera - http://www.cgcrvaldera.it/
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