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Comunicato stampa sulla legge regionale n. 35 del 2011

Argomento: comunicato_stampa

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa della Sezione del Valdarno Inferiore dell'Unione Inquilini di Pisa dell'11 ottobre 2011, relativo alla Legge Regionale n.35 del primo agosto 2011 denominata "Misure di accelerazione per la realizzazione delle opere pubbliche di interesse strategico regionale e per la realizzazione di opere private. Modifiche alla legge regionale 3 settembre 1996, n. 76 (Disciplina degli accordi di programma)"

 


 

Apprendiamo dai giornali che la società che vuole costruire un inceneritore sul confine tra Santa Croce sull'Arno e Castelfranco di Sotto, dopo il “NO” della conferenza di servizi, si appellerà alla Regione Toscana per ottenere l'autorizzazione.

Abbiamo analizzato la normativa in base alla quale la società avrebbe fatto la propria richiesta.
La norma in questione è una legge regionale pubblicata il 1 agosto 2011.
In essa è palese l'intento della regione Toscana di volere escludere i comitati e più in generale i cittadini dalle decisioni sull'insediamento di medie e grandi imprese, impianti di smaltimento rifiuti, di produzione di energie rinnovabili e di depurazione di acque.

Infatti, la legge prevede che nel caso di diniego da parte degli enti pubblici la società richiedente può appellarsi alla Regione Toscana per ottenerne l'approvazione.
Una simile legge serve solo a favorire le suddette società, anche per una semplice constatazione: l'appello/richiesta alla Regione può essere fatto solo dalla società richiedente e non da cittadini o comitati.



Si fa un semplice esempio per spiegare meglio.
Poniamo il caso che in un terreno vicino di un cittadino vogliano costruire un impianto di smaltimento di rifiuti ed il confinante si opponga.
Nel caso in cui gli Enti locali si oppongano alla suddetta società, quest'ultima potrà appellarsi alla Regione Toscana per ottenere ciò che vuole.
Nel caso opposto in cui gli enti locali non si oppongano, il cittadino confinante non potrà appellarsi alla Regione.
Lo stesso discorso vale per qualsiasi comitato.

Una simile procedura urta con trattati internazionali, la normativa comunitaria, lo statuto stesso della regione Toscana che prevede tra i propri principi fondamentali la partecipazione dei cittadini alle decisioni pubbliche.
Oltretutto, è chiara la situazione che si verrà a delineare nel futuro.
Ogni volta che ci sarà un impianto che desterà dissenso nella popolazione, gli enti locali non faranno altro che opporvisi facendo appellare alla Regione il privato richiedente
Così, la Regione passerà per la “cattiva” e gli enti locali, più vicini al dissenso dei cittadini potranno, come diceva un famoso cantautore, “costernarsi, indignarsi, impegnarsi e gettare la spugna con gran dignità”.
Poi, nel caso particolare dell'inceneritore di Castelfranco di Sotto, se la Regione Toscana dirà di SI all'impianto, tutte le energie spese dai cittadini, dalla giuria dei cittadini, ma anche il denaro della processo partecipato saranno buttati letteralmente al vento.

La legislazione amministrativa moderna ha sempre maggiormente previsto la partecipazione dei cittadini alle decisioni pubbliche. La suddetta legge regionale ci porta indietro nel tempo.
Polemicamente possiamo dire che sembra di tornare al medioevo in cui Firenze dominava egemone sulle altre città; speriamo solamente di non doverci togliere il cappello dinnanzi al palazzo della Regione come invece succedeva al tempo del Granduca.

Sezione Valdarno Inferiore
Unione Inquilini Pisa

Pubblicato Giovedi 13 Ottobre 2011 - 13:34 (letto 2582 volte)
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